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Civitanova Marche

Città antica e moderna dall'animo vivace e colorato. Dove la storia dialoga con l'arte, il mare con i monti, la tranquillità con la mondanità. Civitanova è fascino e dolci emozioni da vivere in un paesaggio magico ed accogliente.
Una città sul mare, con una grande tradizione marinara, ma anche artistica e culturale. Un tuffo nel MARE Bandiera Blu, contornato da spiagge e da piste ciclabili che, da nord a sud, collegano i due lungomare. Una passeggiata nel borgo marinaro, elegante salotto a cielo aperto. Poi si sale nella Città Alta, alla scoperta del borgo medioevale, prezioso custode di storia, monumenti e musei.
Civitanova è terra del letterato rinascimentale Annibal Caro, del ballerino e coreografo Enrico Cecchetti, del compositore Giffredo Cattolica, del cantante lirico Sesto Bruscantini, dell'incisore e pittore Arnoldo Ciarrocchi.
E' SPETTACOLO con la rassegna di danza internazionale Civitanova Danza, la stagione teatrale e di prosa e tantissime manifestazioni artistiche e culturali; NATURA con i suoi intramontabili paesaggi, dolci colline, affascinanti passeggiate nel verde e una pista ciclabile che unisce la città costiera alla Città Alta; CIBO e TRADIZIONE con ricette semplici e prodotti tipici locali che si sposano con vini doc di qualità, serviti da ristoranti sul mare e trattorie nel centro storico. Il tutto accompagnato da accoglienza e gentilezza; MODA con negozi, spacci aziendali e grandi firme; DIVERTIMENTO con locali notturni, discoteche e chalet incantevoli che animano le magiche notti d'estate e d'inverno.

Civitanova è Civitanova…

Indirizzo
Piazza XX Settembre - Civitanova Porto
Piazza della Libertà - Civitanova Alta
Annibal Caro

Illustre letterato, traduttore, poeta e commediografo, nasce a Civitanova Alta nel 1507 da Giovambattista Caro e Celanzia Centofiorini e muore a Roma nel 1566. Caro si forma a Civitanova con il maestro Rodolfo Iracinto. Nel 1525 passa al servizio del banchiere fiorentino Luigi Gaddi; si trasferisce poi a Roma, dove riveste  l’incarico di segretario particolare di casa Farnese. Questo ruolo, che ricopre per tutta la vita, gli permette di viaggiare e di conoscere le corti, gli intellettuali ed i politici più stimati e potenti del Rinascimento. Nel 1555 ottiene la commenda dell’Ordine di Malta. Stanco delle fatiche di una vita passata a corte, nel 1563 si ritira nella “Carovilla” a Frascati, dedicandosi interamente all’otium intellettuale e alla traduzione italiana dell’Eneide di Virgilio. A lui si devono anche Il Canzoniere, la traduzione degli Amori Pastorali di Dafni e Cloe e la commedia Gli Straccioni, ma per conoscere l’uomo e l’intellettuale fondamentale è la raccolta delle Lettere da lui scritte e ricevute, specchio storico, artistico e politico del Cinquecento.

Enrico Cecchetti

Uno dei più celebri ballerini e maestri di danza tra Ottocento e primo Novecento, nasce a Roma nel 1850 da una famiglia di rinomati ballerini originari di Civitanova; muore nel 1928 sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano. Studia con i più grandi maestri coreografi del suo tempo. Dopo aver danzato da protagonista in tutta Europa, nel 1888 debutta in Russia, a San Pietroburgo, e fa sensazione per i suoi sorprendenti volteggi e pirouettes vorticose. Dal 1887 al 1902 alterna l’attività di ballerino della Compagnia dei Balletti Russi a quella di insegnante alla Scuola Imperiale di San Pietroburgo. Maestro di Anna Pavlova, nel 1922 pubblica il Manuale del Metodo Cecchetti che diventa fondamentale per l’insegnamento della danza classica. Nel 1925 torna alla Scala chiamato da Arturo Toscanini. Ricordiamo, nel 1872, a ventidue anni, la sua partecipazione con il padre e la sorella Pia all’inaugurazione del Teatro “Annibal Caro” di Civitanova Alta. Egli resta sempre legato alla città di origine della sua famiglia facendo ritorno nella sua casa civitanovese specialmente durante la stagione estiva.

Pier Alberto Conti

Nasce da famiglia aristocratica nel 1884 a Civitanova, dove muore nel 1968. Si dedica alla conduzione della vasta azienda agricola di famiglia. Dopo le sue nozze con la contessa Augusta Morrone Mozzi di Fermo fa edificare lo splendido villino liberty San Michele all’interno di Villa Conti posta su una collina nei pressi di Civitanova Alta. Appassionato di opera lirica, nel 1921 sovvenziona la messa in scena dell’Aida di Giuseppe Verdi allo Sferisterio di Macerata, nella quale si esibisce la soprano Francisca Solari, che avrebbe sposato in seconde nozze. Pier Alberto Conti è, dal 1923 al 1938, prima Sindaco e poi Podestà di Civitanova. Amministratore amato dai cittadini, realizza per la Città Alta importanti lavori pubblici, tra cui l’ippodromo di Portocivitanova (oggi Stadio Polisportivo), il giardino pubblico detto “Pincio” e l’acquedotto, il cui deposito, nella forma di una torre neomedievale, si trova sulla sommità di Civitanova Alta. Alla sua morte Villa Conti e Villa San Michele vengono donate all’Opera Salesiana; oggi private.

Arnaldo Ciarrocchi

Nasce nel 1916 a Civitanova Marche, dove muore nel 2004. Con il padre Aurelio, tipografo e poeta in vernacolo, condivide l’amore per l’arte e per l’incisione. Dopo aver frequentato le scuole nella Città Alta, ottiene una borsa di studio per la Scuola del Libro di Urbino, dove si diploma nel 1934. Nel 1936 si trasferisce a Roma, dove lavora come torcoliere alla Calcografia di Stato e inizia ad esporre in tutta Italia sia opere incisorie che dipinti. A Roma frequenta pittori e uomini di cultura, ma non dimentica mai la sua Civitanova e i paesaggi marchigiani, di cui è fine e sentimentale ritrattista sia ad acquarello che con le tecniche antiche dell’incisione. Dal 1956 insegna Incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove rimarrà fino al 1968, anno nel quale si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Roma, mantenendo l’incarico fino al 1980. Nel 1983 viene nominato accademico di San Luca ed il suo nome figura nell’Annuario della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Il noto critico d’arte Cesare Brandi in una recensione del 1954 lo definisce: «Il più modesto, l’incisore più eletto e il più sottile dopo Morandi».

Romolo Marcellini

Uno dei più celebri ballerini e maestri di danza tra Ottocento e primo Novecento, nasce a Roma nel 1850 da una famiglia di rinomati ballerini originari di Civitanova; muore nel 1928 sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano. Studia con i più grandi maestri coreografi del suo tempo. Dopo aver danzato da protagonista in tutta Europa, nel 1888 debutta in Russia, a San Pietroburgo, e fa sensazione per i suoi sorprendenti volteggi e pirouettes vorticose. Dal 1887 al 1902 alterna l’attività di ballerino della Compagnia dei Balletti Russi a quella di insegnante alla Scuola Imperiale di San Pietroburgo. Maestro di Anna Pavlova, nel 1922 pubblica il Manuale del Metodo Cecchetti che diventa fondamentale per l’insegnamento della danza classica. Nel 1925 torna alla Scala chiamato da Arturo Toscanini. Ricordiamo, nel 1872, a ventidue anni, la sua partecipazione con il padre e la sorella Pia all’inaugurazione del Teatro “Annibal Caro” di Civitanova Alta. Egli resta sempre legato alla città di origine della sua famiglia facendo ritorno nella sua casa civitanovese specialmente durante la stagione estiva.

Gilfredo Cattolica

Nato a Civitanova Marche Alta nel 1822, è un noto compositore e direttore d’orchestra. Segue fin da giovane le sue inclinazioni musicali e frequenta il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, dove si diploma in Organo e Pianoforte. Ottiene l’incarico di direttore all’Istituto Musicale di Ferrara dove rimane per quarantaquattro anni e fonda il famoso “Quintetto di Ferrara”. Autore di musica molto pregevole, brillante concertista, si interessa e scrive diversi testi di teoria musicale. Muore nel 1962 a Bologna.

Sesto Buscantini

Nasce nel 1919 a Civitanova Marche, dove muore nel 2005. Il suo debutto come cantante lirico risale al 1946; nello stesso anno Beniamino Gigli in un’audizione gli rivela il suo fulgido avvenire. Si perfeziona successivamente all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e nel 1949 debutta alla Scala iniziando, così, la sua quarantennale carriera di baritono e basso e imponendosi come raffinato interprete del repertorio mozartiano e rossiniano. Calca le scene dei principali teatri mondiali, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, e canta con i maggiori interpreti lirici del suo tempo, caratterizzandosi per una voce estremamente duttile ed una presenza scenica straordinaria, unite a una grande classe e compostezza.

Civitanova Marche, l’antica Cluana di epoca romana, era adagiata lungo la costa adriatica, in prossimità della foce del fiume Chienti (Cluentum), mentre sul colle, a sei chilometri dal mare, sorgeva il Cluentensis Vicus, l’attuale Civitanova Alta. Né Cluana né il Vicus sopravvivono alle invasioni barbariche e alla guerra greco-gotica. Verso la fine dell’XI secolo si costituì il Comune di Civitanova, che faceva parte della Marca di Fermo soggetta alla Santa Sede. Fra il Trecento ed il Cinquecento Civitanova subì le dominazioni dei Malatesta, di Francesco Sforza, di Cesare Borgia e, per lungo tempo, dei Da Varano di Camerino.

Nel 1507 Civitanova diede i natali al grande letterato e traduttore dell’Eneide Annibal Caro. Nel 1551 la cittadina collinare, ormai del tutto inserita all’interno dello Stato della Chiesa, venne da papa Giulio III data in feudo al gonfaloniere di Roma Giuliano Cesarini e ben presto Civitanova ottenne il titolo di ducato. I Cesarini, che a partire dal Seicento divennero Sforza-Cesarini, mantennero il possesso del loro feudo fino al 1817. Civitanova Alta crebbe soprattutto nel Settecento quando vennero edificati molti palazzi nobiliari, si ristrutturarono le antiche chiese e si riorganizzò una parte della città interna alle mura. Nel periodo risorgimentale Civitanova Alta diede il suo contributo alla causa nazionale e vanno ricordate le gesta dei nobili patrioti Giacomo Ricci e Pierfrancesco Frisciotti. Dopo l’Unità d’Italia il piccolo abitato di pescatori di Porto Civitanova, nato lungo la costa, diede vita al Borgo marinaro e successivamente, anche  grazie ai collegamenti ferroviari con il Nord d’Italia, il Borgo marinaro ebbe un vivace sviluppo industriale. Porto Civitanova si distaccò da Civitanova Alta nel 1913, per poi riunirsi nel 1938 con il nome di Civitanova Marche. Nel 1945 vi fu una nuova separazione che seguì una nuova e definitiva riunificazione nel 1952. Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’economia della città dimostrò un notevole slancio in diversi settori: quello tradizionale della pesca, grazie alla costruzione del porto-rifugio, quello del turismo balneare, ma anche quello industriale e commerciale ebbe una considerevole espansione. Oggi Civitanova Marche ha due cuori pulsanti: la città sulla costa con una fiorente economia indirizzata verso il commercio e il turismo, la città in collina con la sua spiccata vivacità culturale, culla della tradizione e della storia.

Civitanova Marche è raggiungibile tramite Autostrada A14 (uscita “Civitanova – Macerata”); treno (fermata  “Civitanova Marche – Montegranaro”); Superstrada S.77 “Val di Chienti” Civitanova – Foligno; Aeroporto “R. Sanzio” di Falconara Marittima  (distanza stimata 50 Km); porto di Ancona  (distanza stimata 40 Km).

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