Civitanova Marche, l’antica Cluana di epoca romana, era adagiata lungo la costa adriatica, in prossimità della foce del fiume Chienti (Cluentum), mentre sul colle, a sei chilometri dal mare, sorgeva il Cluentensis Vicus, l’attuale Civitanova Alta. Né Cluana né il Vicus sopravvivono alle invasioni barbariche e alla guerra greco-gotica. Verso la fine dell’XI secolo si costituì il Comune di Civitanova, che faceva parte della Marca di Fermo soggetta alla Santa Sede. Fra il Trecento ed il Cinquecento Civitanova subì le dominazioni dei Malatesta, di Francesco Sforza, di Cesare Borgia e, per lungo tempo, dei Da Varano di Camerino.

Nel 1507 Civitanova diede i natali al grande letterato e traduttore dell’Eneide Annibal Caro. Nel 1551 la cittadina collinare, ormai del tutto inserita all’interno dello Stato della Chiesa, venne da papa Giulio III data in feudo al gonfaloniere di Roma Giuliano Cesarini e ben presto Civitanova ottenne il titolo di ducato. I Cesarini, che a partire dal Seicento divennero Sforza-Cesarini, mantennero il possesso del loro feudo fino al 1817. Civitanova Alta crebbe soprattutto nel Settecento quando vennero edificati molti palazzi nobiliari, si ristrutturarono le antiche chiese e si riorganizzò una parte della città interna alle mura. Nel periodo risorgimentale Civitanova Alta diede il suo contributo alla causa nazionale e vanno ricordate le gesta dei nobili patrioti Giacomo Ricci e Pierfrancesco Frisciotti. Dopo l’Unità d’Italia il piccolo abitato di pescatori di Porto Civitanova, nato lungo la costa, diede vita al Borgo marinaro e successivamente, anche grazie ai collegamenti ferroviari con il Nord d’Italia, il Borgo marinaro ebbe un vivace sviluppo industriale. Porto Civitanova si distaccò da Civitanova Alta nel 1913, per poi riunirsi nel 1938 con il nome di Civitanova Marche. Nel 1945 vi fu una nuova separazione che seguì una nuova e definitiva riunificazione nel 1952. Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’economia della città dimostrò un notevole slancio in diversi settori: quello tradizionale della pesca, grazie alla costruzione del porto-rifugio, quello del turismo balneare, ma anche quello industriale e commerciale ebbe una considerevole espansione. Oggi Civitanova Marche ha due cuori pulsanti: la città sulla costa con una fiorente economia indirizzata verso il commercio e il turismo, la città in collina con la sua spiccata vivacità culturale, culla della tradizione e della storia.