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La chiesa di San Francesco, edificata con il titolo di Santa Maria Maddalena, diventa in seguito chiesa di Santa Maria e San Francesco. Il suo primo impianto risale al XIII secolo, con rimaneggiamenti operati nella metà del Settecento. Sulla nuda facciata in laterizio si evidenzia il portale appartenente al primitivo impianto. L’arco ogivale in pietra bianca è sostenuto da semplici capitelli e ha una ghiera percorsa da volute fitomorfe in bassorilievo. L’epigrafe posta nell’intradosso della volta indica la data 1769 per la fine dei lavori di sopraelevazione e della nuova configurazione interna. A questo periodo risale probabilmente la posa dell’organo attribuito a Pietro Nacchini. All’interno il ricco apparato decorativo rococò è opera dell’anconetano Giacchino Varlè. Le cappelle delle famiglie Centofiorini, Natinguerra e Frisciotti, realizzate prima della trasformazione settecentesca, sono accorpate lateralmente alla navata unica della fabbrica, come eleganti spazi commemorativi ornati da bassorilievi in pietra di gusto classicheggiante e da affreschi raffiguranti S. Pietro e Paolo di cui rimangono solo delle tracce. La torre campanaria, analoga a quella della chiesa di S. Agostino, realizzata anche questa in laterizio, risale alla seconda metà del Quattrocento, attribuita al veneziano Marino di Marco Cedrino, mostra sulla parte sommitale una sobria decorazione ad archetti ciechi. Con la soppressione degli Ordini Religiosi la chiesa e il convento adiacente subiscono un lento degrado. Dopo il sisma umbro-marchigiano del 1997 il complesso architettonico viene restaurato e riqualificato come Spazio Multimediale di S. Francesco, sede privilegiata per ospitare eventi di cultura. Nell’adiacente convento oggi sono disposti gli uffici tecnici e amministrativi della Delegazione comunale.