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Il 5 febbraio 1859 la Municipalità di Civitanova Alta decide di demolire il vecchio teatro e decreta che: ”Un nuovo ed elegante Teatro si costruirà nell’area comunale, di grandezza proporzionata alla popolazione di Civitanova”. Nel 1868 si affida l’incarico di redigere il progetto definitivo a Francesco e Tommaso Basili di Porto San Giorgio che elaborano un nuovo disegno tenendo conto di quelli già presentati dall’ingegner Guglielmo Prosperi e dall’ingegner Francesco Burghignoli. Nel 1928 viene posto all’ingresso il portale rinascimentale appartenuto al Palazzo Santucci, ornato a bassorilievo con motivi floreali, lesene, clipei e con sull’architrave, due putti che recano un cartiglio con le armi gentilizie del casato. Il teatro, intitolato all’illustre letterato Annibal Caro (Civitanova 1507-Roma 1566), viene inaugurato il 20 luglio 1872 con la messa in scena delle opere “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi e della “Norma” di Vincenzo Bellini. Debuttano in questa occasione i giovani ballerini Enrico e Pia Cecchetti, interpreti di due coreografie scritte dal padre Cesare Cecchetti: “Lo spirito folletto” e “Giralda”. La struttura interna del teatro “all’italiana” è costituita da una platea a ferro di cavallo, due ordini di palchi divisi, un loggione e lo spazio scenico. Il soffitto è decorato a grottesche e il sipario, dipinto da Giovanni Nunzi, rappresenta il poeta Annibal Caro con Dante e Virgilio, le Muse e le Grazie. Nel 1997, dopo una chiusura lunga 14 anni, il teatro restaurato riapre al pubblico e da allora è sede prestigiosa di spettacoli e di eventi culturali.