LA CITTA' ANTICA
Raggiunta in macchina, percorrendo Via Celeste, Civitanova Alta, rimasta inalterata nel suo impianto medievale e protetta dalle mura castellane, ti si apre ad est con la quattrocentescaPorta Sant'Angelo o Porta Marina e il suo tipico cipresso che svetta tra i merli ghibellini. Sei in Piazza Garibaldi: a destra, adiacente all’ex ospedale Santa Lucia, trovi la chiesa cinquecentesca del SS. Sacramento appartenente alla Confraternita della Misericordia che gestiva anche l’antico ospedale. Percorri Via Minniti, perpendicolarmente alla quale i vicoli della Fortuna, della Luna (detto anche Ghetto degli Ebrei di cui rimane solo un modesto arco in mattoni con un fregio in ferro battuto), dell’Aquila e della Ginestra ti offrono la vista delle mura settentrionali e del paesaggio a nord che spazia fino al promontorio del Conero. Arrivato in Piazza dell'Unità ti trovi di fronte Palazzo Ripani, Averardi già Donati che, fatto edificare nel sec. XVI e rimaneggiato più volte, si distingue per il portale realizzato in laterizio a lesene e capitelli dorici di gusto settecentesco. Sulla sinistra, in Via Duca d’Aosta, ecco Palazzo Centofiorini, residenza tra il XVI e il XVII sec. di una delle famiglie più ragguardevoli della nobiltà cittadina, con un bel portale risalente agli inizi del XVI secolo. Da qui con due passi sei in Piazza della Libertà, fulcro da cui si dipanano vicoli incantevoli e Corso Annibal Caro lungo il quale si affacciano: l’ottocentesco teatro storico Annibal Caro dedicato all’illustre letterato rinascimentale, la chiesa romanico-gotica di Sant’Agostino, oggi Auditorium, e la casa di Annibal Caro, oggi sede della Pinacoteca Comunale “Marco Moretti”. Proseguendo, si incontrano i caratteristici vicoli del Pavone, di Sant’Agostino, della Notte e Bonaparte (prima del quale noterai l’ingresso principale dell’ex convento delle Domenicane, oggi Foresteria Comunale “Imperatrice Eugenia”, e l’annessa chiesa di Madonna Bella). Rimanendo in Corso Annibal Caro, ecco il seicentesco Palazzo Conti. Più avanti Piazza della Vittoria, corrispondente all’antico Vicus Cluentensis, primo insediamento di epoca romana, con la Torre dell’Acquedotto fatta edificare nel 1935 dal Podestà Pier Alberto Conti; dietro, in Via Croce Santa, la casa natale del ballerino e coreografo Enrico Cecchetti, vissuto tra il 1850 e il 1928. Si giunge così in Via del Sole dove, dall’alto delle mura, si ha una veduta panoramica della campagna marchigiana. Percorrendo Via del Tramonto e le stradine tra le case di mattoni rossi, per una scalinata si arriva in Via della Tramvia, tipica piazzetta del borgo a ridosso dell’ex mercato del bestiame, dove ancora oggi si notano il bastione della quattrocentesca Porta del Ponte, detta poi Porta Mercato, ed il Palazzo della Tramvia, completato nel 1910 in stile liberty.

Se decidi di entrare nella Città Alta da sud, passi sotto Porta San Paolo, detta anche Porta Zoppa, rimasta, insieme a Porta Marina, inalterata a differenza delle Porte Girone ad ovest e Mercato a nord. Ecco un breve itinerario che si snoda per Via Aurora, stradina caratteristica con casette addossate alla cinta muraria meridionale, Vicolo Paolo Ricci con il PalazzoCecarini già marchese Ricci e l’elegante loggetta a ponticello, il vicino Vicolo dell’Arco fino ad arrivare a Piazza della Libertà e qui, oltre la chiesa di San Paolo Apostolo, il Palazzo della Delegazione, la chiesa di San Francesco, oggi Spazio Multimediale, e di fronte Palazzo Frisciotti-Bernardini. Sulla piazza si può vedere in restauro il Palazzo Ducale, tardo cinquecentesco, con il bel portale in laterizi. Tornando sui tuoi passi, ti consigliamo di percorrere la discesa di Via Oberdan, su cui si affacciano diversi palazzi nobiliari: il seicentesco Palazzo Natinguerra della nobile famiglia presente in città fin dal XII secolo; dirimpetto il Palazzo Paci rimodellato in stile neoclassico; più avanti l’elegante Palazzo Ciccolini del XVIII sec. dove la famiglia Ciccolini, originaria di Macerata, risiede dal 1622; il Palazzo Frisciotti de’ Pellicani che ha ospitato nel 1860 Vittorio Emanuele II (sulla chiave di volta del portale lo stemma gentilizio raffigurante un cane che insegue un pellicano). Una volta arrivato a Porta Marina, se la giornata è serena, puoi spaziare con lo sguardo fino alla linea dell’orizzonte che ti apre la vista sul verde della campagna circostante fino a Civitanova Porto e all’azzurro del suo mare, sfondo particolare per una bella foto.

Partenza
Porta Marina
Arrivo
Porta Marina
Tempo
MEZZA GIORNATA
Difficoltà
Media
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Parcheggio Lavatoio, Piazza del Lavatoio
Parcheggio Piazza della Libertà
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