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Il santuario custodisce le reliquie di San Marone, primo apostolo del Piceno, patrono di Civitanova Marche, che subì il martirio sotto l’imperatore Traiano tra il 98 e il 117 d.C. La chiesa originaria, sorta sul luogo del martirio del santo, andò distrutta con le invasione dei Goti e dei Visigoti e probabilmente di nuovo edificata nel IX secolo. Nel corso del tempo la chiesa ha subito diversi restauri e modifiche, l’intervento più significativo è del 1890 ad opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, famoso per la costruzione del Vittoriano a Roma. La chiesa con campanile ha un impianto romanico, all’interno presenta una navata centrale e due laterali. La facciata a terminazione piatta, come la chiesa e il campanile, è costruita in laterizio, guarnita da una serie di archetti ciechi e caratterizzata da una lunetta sul portale affrescata da Sigismondo Nardi, dove sono raffigurati la Vergine con il Bambino, San Marone e Domitilla. Sopra la lunetta l’arco del portale d’ingresso e il rosone a nove petali presentano abbellimenti in marmo bianco. In occasione dei restauri ottocenteschi e gli interventi di ripristino post bellico, sono state ritrovate, nei pressi del santuario, frammenti di lastre ed epigrafi latine a testimoniare l’esistenza nell’area di un insediamento romano e paleocristiano, probabilmente l’antica Cluana.